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Dominazione e Sottomissione: 5 cosa da sapere nel gioco erotico BDSM

Finora, hai vissuto di stereotipi. Fai parte di una società che non è educata al BDSM.

Siamo sommersi di luoghi comuni e preconcetti: nei discorsi di tutti i giorni facciamo riferimento al BDSM solo per sferrare qualche frecciatina arguta agli interlocutori con cui abbiamo più confidenza.

Alcuni addirittura credono che amare il BDSM sia indice di traumi e disfunzioni della sfera psicologica: sono state condotte ricerche che hanno sfatato questo mito.

Il BDSM non è altro che una dinamica di potere, che sperimentiamo nella sfera erotica. Viviamo ogni giorno svariate dinamiche di potere a tutti i livelli della società: in famiglia, a scuola, al lavoro, in politica, e addirittura nel traffico, quando un camion cerca di sorpassare la nostra utilitaria e ci sentiamo incapaci di far valere il nostro diritto di precedenza.

Alcune dinamiche sono negative, come il camion che ci sorpassa ingiustamente. Altre dinamiche di potere sono utili e servono a regolare la società e le forze in campo all’interno dei suoi confini: proprio per questo esistono la polizia e il diritto penale.

Dinamiche di potere sono altresì presenti nella sessualità di tutti, ed è bene conoscerle anche per vivere con più consapevolezza il nostro rapporto con l’eros.

Quasi sempre, in modo più o meno esplicito, viviamo l’eccitazione secondo una logica di potere esercitato da noi sull’altro, o viceversa. Secondo una ricerca condotta da Lelo (una grossa casa produttrice di sex toys), oltre il 75% delle persone ha provato qualche forma di BDSM.

  1. Che cosa significa BDSM

È giunto il momento di comprendere e normalizzare le dinamiche di potere anche per quanto riguarda il sesso. Il BDSM è un gioco erotico, un gioco di potere.

Innanzi tutto, dobbiamo capire che cosa significa il termine BDSM. È un acronimo, che sta per “bondage, disciplina, sottomissione e masochismo” e comprende tutte le pratiche erotiche in cui uno dei due partner si lascia dominare con totale fiducia e abbandono dall’altro.

In gergo, ci si riferisce a chi comanda come mistress se donna (se vuoi altre info leggi il nostro articolo sulle annunci di mistress italiane) o master (se uomo) e a chi è dominato come slave, a prescindere dal sesso.

In questo articolo ci focalizzeremo sulla dominazione maschile e la sottomissione femminile. Vedremo che tipo di pratiche possono sperimentare insieme un master e la sua slave, che tipo di rapporto si può instaurare tra loro, quali sono le regole del gioco, per vivere l’eros BDSM in sicurezza, divertimento, libertà, godimento.

  1. Pratiche di Dominazione e Sottomissione

Le relazioni erotiche BDSM tra dominatore e dominatrice possono essere molto varie.

Abbiamo provato a fare ordine per aiutarti a conoscere meglio il mondo kinky (pratiche sessuali non convenzionali) e – perché no? – ispirarti e invitarti a provare nuovi giochi e nuove dinamiche con la tua o il tuo partner. Abbiamo individuato due gruppi fondamentali per le relazioni di dominazione/sottomissione.

Complicità mentale

Si parte dalla complicità mentale. In questo caso, dominazione e sottomissione sono meramente psicologiche: il dolore fisico non è una componente necessaria del BDSM, che sono appunto giochi di potere e comprendono dinamiche di dominio e sottomissione mentali.

Ad esempio, il dominatore può ordinare alla sottomessa di pronunciare o ripetere frasi degradanti e umilianti, di vestirsi e comportarsi come una sex worker (prostitute), oppure anche di inginocchiarsi di fronte a lui, prostrandosi.

In questi casi, l’assoggettamento della sottomessa avviene in tutto e per tutto attraverso richieste od ordini verbali o impliciti e la dominazione non porta ad alcun tipo di dolore fisico né costrizione fisica diretta.

È la forza di volontà del dominatore ad avere un immediato effetto sulla sottomessa, che si sente eccitata e anche lusingata di essere posseduta mentalmente dal dominatore, di essere in balia della sua volontà, della sua determinazione, del suo piacere.

Questo tipo di dominazione è, per così dire, il minimo sindacale: le donne hanno un rapporto molto cerebrale con l’eros e con la sessualità, e per sperimentare con piacere la sottomissione le slave quasi mai possono prescindere da questo tipo di componente psicologica.

Le donne provano eccitazioni per le sottomissioni fisiche (le vedremo approfonditamente nel prossimo paragrafo) proprio in virtù di quella forza e determinazione che trovano nella potenza mentale del loro dominatore, da cui amano sentirsi soggiogate e per cui sono disposte a sentirsi umiliate e annichilite.

La componente mentale, conoscitiva, è particolarmente importante perché amplifica il senso di trasgressione dei limiti e dell’ordinario nei giochi erotici BDSM, e consente di cercare il piacere in modo sicuro e consapevole.

Sottomissione/dominazione fisica

Il dolore fisico è solo una delle possibili declinazioni della sottomissione. Ci riferiamo stavolta a una vera e propria ricerca sadomasochistica del dolore fisico come fonte di piacere per la sottomessa e per il dominatore. In quanto componente accessoria, non può prescindere dalla complicità mentale e dalla dinamica psicologica di potere.

Anche per questo, le regole del gioco sono imprescindibili: il dominatore esercita il proprio potere entro certo limiti della sofferenza fisica e mentale della sottomessa, li esplora metodicamente insieme a lei e gode nella continua ricerca e scoperta del suo corpo e della sua mente.

Non deve fare male… Entro una certa soglia concordata, stabilita, concordata da chi controlla la regia, il dominatore. Qui, entra in gioco la famosa safe word (la “parola di sicurezza”): la parola chiave che la sottomessa pronuncia per interrompere il gioco quando non è più divertente, per fermare il dominatore quando la sua esplorazione non soddisfa più il masochismo della sottomessa.

Negare o ritardare il più possibile l’orgasmo (edging), frustare (whipping), sculacciare (spanking) la schiava, urinarle addosso (pissing), optando per una golden shower, soffocarla (gagging) sono i trattamenti fisici più classici che il master può riservare alla sottomessa – magari dopo averla ammanettata, bendata o legata al letto (o per il mero piacere di legarla, come nello shibari, anche detto Japanese bondage).

Sono giochi da adulti

Prima di arrivare alle fasi più interessanti del rapporto, cioè alla dominazione e alla sottomissione, sia dominatore sia sottomessa dovranno prendersi il proprio tempo per riflettere e capire se è il tipo di gioco erotico che fa per loro. In questo può essere utile consultare siti specializzati sulla tematica che consentono anche di trovare partner che vogliamo praticare il BDSM e i ruoli di schiavo e padrona come bdsmonline.eu.

Sia le coppie sia gli individui, che siano alle prime armi o largamente rodati, che hanno già avuto a che fare con le gioie della dominazione e della sottomissione, devono praticare scelte consapevoli e ragionate, e procedere per gradi e per vivere un’esperienza BDSM piacevole e sicura, liberare l’eccitazione e trovare il piacere.

In questo senso, praticare il BDSM è un gioco da adulti: entrambi i partner coinvolti devono dimostrarsi consapevoli di sé e dell’altro/a, responsabili, empatici, maturi, per assicurare che il gioco sia sano, sicuro e consensuale e prendersi fino in fondo cura dell’altro e del suo piacere.

Solo queste caratteristiche personali potranno garantire che si instaurino quel dialogo, quella comprensione, quel rispetto reciproco che servono a una coppia BDSM per funzionare.

Come già sottolineato, l’ingrediente principali della dinamica dom/sub è la complicità mentale, che a sua volta si ottiene con la comunicazione e l’ascolto.

Giocare con l’altro e cedergli tutta la propria forza decisionale comporta una intimità, un rispetto e una fiducia totale, che in un’adulta propriamente detta può derivare solo dalla conoscenza dell’altro, dalla consapevolezza di quello che si sta facendo, dalla voglia di ampliare i propri orizzonti e di esplorare la propria libertà di azione e di pensiero.

Non è così facile dire a qualcuno “Fammi quello che vuoi” intendendolo alla lettera. Viceversa, dominare significa prendersi la responsabilità del piacere della sottomessa ed è uno sforzo che richiede una presenza mentale lucida e costante, con cui il dominatore manifesta un estremo e sincero interesse – in un certo senso romantico – per la sua partner, a conoscerla meglio, a farla stare bene e a essere il padrone assoluto del suo piacere.

  1. Servono a sganciarsi dai contesti quotidiani e sociali

A volte la riflessione può avvenire all’interno di una coppia già formata, che ha già una relazione romantica o erotica e decide di sperimentare insieme, magari per ravvivare una scintilla che si è spenta nel passare del tempo. All’interno di coppie già formate può essere difficile cambiare le dinamiche preesistenti e impedire alle logiche della dominazione e della sottomissione sessuale di mischiarsi alle dinamiche quotidiane, generando tensioni invece che scaricandole.

Le pratiche BDSM si basano su dinamiche di controllo, e sono (possono essere) molto eccitanti e quindi rilassanti proprio perché permettono di sganciarsi da ruoli e contesti quotidiani e di esprimere liberamente parti di noi che altrimenti rimarrebbero represse. Se questi contesti vengono a disturbare la spensieratezza del gioco, a rovinarlo e a generare nuove cause di stress, significa che non siamo pronti a essere sottomesse o sottomessi, o a dominare.

Sganciarsi dalla quotidianità e dalle norme sociali non significa solo allontanarsi dallo stereotipo negativo che colpisce le pratiche BDSM. Ci possono essere anche dinamiche più subdole a mettere in difficoltà una coppia di dominatore e sottomessa.

Ad esempio, se la donna vede nella sottomissione il riflesso di uno strapotere del partner nella loro vita coniugale (fa sempre e solo lei le pulizie, è l’unica che porta i bambini a scuola, cucina a tutti i pasti e si occupa settimanalmente della spesa), è meglio lasciar perdere il BDSM e pensare a un altro modo di alimentare la passione all’interno della coppia.

Facciamo un altro esempio ancora. Se la sottomessa si sente offesa in quanto vittima di sessismo o di sfruttamento da parte del dominatore, farà meglio a cambiare gioco o a cambiare partner.

In questi giochi la donna non è mai oggetto di uno strapotere maschile egoistico a cui la donna: è lei a cedergli volontariamente il potere, a responsabilizzarlo del proprio piacere, e ad avere la parola ultima sul fatto di essere soddisfatta o no dagli esiti della dominazione.

Questo tipo di dinamiche mentali sono l’alimentazione naturale dell’eccitazione femminile, che è molto basata sui giochi mentali, e a poco a che vedere coi pericoli del patriarcato. La sottomessa non è mai una vittima (e non deve esserlo mai): anzi, vive il privilegio di avere qualcuno che si interessa con tutte le proprie forze al suo piacere.

  1. Richiedono un gioco di squadra

Il dominatore guida il gioco, dirige la regia, sceglie che tipo di sensazioni farle provare, ben conscio di cosa le piace e di cosa potrebbe piacerle, prendendosi la responsabilità di nuove esplorazioni del piacere di lei e della coppia. Per la sottomessa, lasciarsi andare è tutt’altro che un segno di debolezza: è una questione molto seria.

Sottomettersi significa essere pienamente consapevoli delle proprie risorse psico-fisiche e relazionali e saper guidare il proprio piacere e favorire quello dell’altro anche in situazioni estreme e in (apparente) assenza della totale libertà di azione.

Una sottomessa che non sa quello che vuole o, peggio, che si sente una vittima farà inutilmente male a sé stessa. Spezzando immediatamente l’incantesimo del gioco, priverà anche il dominatore del piacere, che diventa un’illusione per entrambe le parti o, anzi, si trasforma in un brutto ricordo da dimenticare.

In una situazione ottimale e felice, all’interno delle dinamiche BDSM, entro le costrizioni delle regole del gioco, ciascuno dei partner trova la propria massima libertà.

Il dominatore, più che dominare nel senso stretto della parola, guida, e la sottomessa gli si affida: in questo gioco di ruolo entrambi i partecipanti hanno delle carte a disposizione, che possono essere ordini e punizioni, oppure gemiti e obbedienza.

Ogni coppia di dominatore e sottomessa è diversa dalle altre, e trova il proprio piacere “di squadra” in determinate fantasie (magari diverse di volta in volta), mentali o fisiche, a seconda della forma della loro intesa e della dinamica di potere che si è instaurata tra le parti, a seconda del tipo di esplorazione reciproca che cercano nella complicità mentale e nella forza psico-fisica messa in atto nella loro relazione.

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